I primi segnali di un’arteria ostruita Può succedere che l’accumulo di grassi nei vasi sanguigni formino delle placche che vanno col tempo a restringere le arterie. In questo caso si possono accusare problemi respiratori, dolori al torace e al petto e in casi più
gravi anche un infarto che avviene quando le arterie sono completamente ostruite. Per ovviare a questi danni i medici effettuano una piccola operazione chiamata angioplastica con palloncino.
Cos’è l’angioplastica e a cosa serve
L’angioplastica col palloncino è una piccola e semplice operazione per niente invasiva che serve per dilatare le arterie coronarie che all’interno del vaso sanguigno si sono purtroppo ristrette. E’ la tecnica più utilizzata, e la prima volta fu eseguita nel 1977 dal cardiologo tedesco Gruentzig. E’ una procedura standard che viene effettuata per ristabilire la giusta circolazione del sangue e un sufficiente avanzamento di ossigeno nel cuore e nelle altre zone dell’organismo. Durante l’intervento viene inserito un catetere nel vaso con all’estremità un palloncino sgonfio. Arrivato a destinazione, il palloncino viene gonfiato esercitando una pressione sulle pareti del vaso sanguigno che nel frattempo si dilata. Si avrà come risultato finale la disostruzione dell’arteria o vena intasata. Il personale medico che esegue l’operazione, visualizza il tutto su un monitor chiamato fluoroscopio. L’intervento di angioplastica dura dai 30 minuti alle due ore salvo complicazioni. Si può tornare a casa nel giro di uno o due giorni e si può cominciare a stare bene dopo una settimana, ma senza fare sforzi inutili. Se si desidera riprendere a fare sport, è meglio sentire il parere del dottore. Il recupero sarà più lungo se si è intervenuti con una procedura d’urgenza dovuta ad un infarto del miocardo.
Danni e conseguenze di un’angioplastica palloncino
Anche se si tratta di procedura di routine che comporta meno rischi di un intervento a cuore aperto, c’è una piccola percentuale di pazienti che purtroppo riscontra delle complicazioni subendo dei danni, che possono essere:
•emorragia;
avviene se nell’area in cui si è inserito il catetere, si creano degli ematomi
•reazioni allergiche;
può capitare di essere allergici al corpo estraneo che si sta inserendo nell’arteria possono verificarsi shock anafilattici e problemi respiratori
•perforazione dell’arteria;
con conseguenza di una probabile emorragia. In altri casi i danni possono essere di entità più grande come un’ischemia miocardica, un infarto e un ‘emorragia cerebrale. Dopo l’intervento vengono prescritti al paziente per almeno 8 mesi, dei farmaci anticoagulanti che proteggono il circolo sanguigno dalla formazione di trombi. I rischi possono esserci anche se: •il paziente ha superato i 70 anni •il paziente ha un’insufficienza renale •il paziente soffre di patologie delle coronarie e cardiopatie.
Errori medici di un’angioplastica
Durante l’intervento di angioplastica con palloncino può succedere che per negligenza o imperizia del personale medico vengano fatti degli errori a volte irreparabili come: •sbagliato monitoraggio delle condizioni di salute pre e post operatorie del paziente •sbagli durante la procedura di angioplastica che arrecano danni ad arterie o altri organi •errata somministrazione di ossigeno durante l’operazione •negligenza nel non accorgersi di problemi sorti durante l’intervento •assenza di medicazioni post operatorie •intervento eseguito ma non necessario.
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